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Imbottigliamento del vino: la scelta dei tappi e dei tipi di bottiglia

Dopo avervi parlato delle fasi lunari più propizie all’imbottigliamento del vino, con tutti i trucchi da seguire per un vino perfetto, eccoci tornare sull’argomento per approfondire due aspetti molto importanti: la scelta della bottiglia e la scelta del tappo.

Già, perché fare un buon vino non significa solo considerare le fasi lunari, scegliere il periodo più propizio e adottare le tecniche migliori per il processo di produzione del nettare di Bacco, ma è fondamentale anche prevedere il giusto tipo di bottiglia e il tappo che più si addice alle nostre esigenze e capacità.

Ma andiamo per gradi e partiamo dalle bottiglie.

Spesso non si fa molto caso a questo aspetto, dato che si pensa erroneamente “una bottiglia vale l’altra”. Invece la scelta della bottiglia va fatta considerando una serie di qualità e partendo dal colore del vino. Per i vini rossi e corposi, quindi caratterizzati da un tempo di maturazione più lungo della norma, è bene prendere in considerazione l’impiego di bottiglie del tipo Bordolese. Per capirci si tratta di quelle bottiglie con collo corto e una spalla più importante, quindi alta e larga. Ma come mai usare proprio le Bordolesi? Perché essendo bottiglie dalla spalla larga consentono un mantenimento ai depositi tipici dei vini a lunga maturazione.

Importante è anche la consistenza del vetro e il colore. Ad esempio il colore verde o marrone scuro aiutano il vino a rimanere lontano da eventuali contaminazioni di luce ed è quindi utile per i vini rossi, ma non solo. Infatti si deve ricordare che in linea di massima, sebbene una bottiglia di colore chiaro o addirittura bianco aiuta a dare un tocco di eleganza ai vini bianchi o rosati, allo stesso tempo risulta non proprio adatta a proteggerli dalle radiazioni luminose.

Come scelta di bottiglia, invece, per i vini “chiari” sarà bene propendere per la Borgognona (usata anche per i vini rossi) o per il Flauto (noto anche come Renana o Alsaziana). Questo perché generalmente i vini bianchi non vengono affinati in bottiglia e quindi non producono sedimenti e non necessitano di bottiglie con spalle importanti.

Per concludere con il tema bottiglie è bene ricordare che, per assicurare l´igienicità e garantire la buona presentazione del vino, nonché evitare problemi, è bene lavare a fondo ogni bottiglia… anche se sterilizzata dalla casa produttrice (potrebbero avere dei sedimenti di polvere all’interno).

Passando ora ai tappi, prima cosa da ricordare è che la loro qualità determina, indirettamente, anche quella del vino. Perché? Semplice, perché ad una migliore qualità e sanità del tappo corrisponde una più fedele e migliore conservazione nel tempo del vino stesso. E, di conseguenza, un numero minore di possibilità che il vino sia contaminato e si guasti. Infatti uno dei problemi più noti con cui tutti i produttori di vino si trovano a combattere è proprio il fastidioso “odore o sapore di tappo”. Ma come controbatterlo?

In primis ricordiamo che, in linea di massima, un buon tappo di sughero deve avere una misura commisurata  all´imboccatura della bottiglia, avere una buona elasticità, essere privo di concamerazioni cavernose in cui potrebbero giacere muffe e non deve presentare strani odori o liberare polveri. Il tutto accompagnato da una fondamentale sterilizzazione e lubrificazione.

Il trucco poi, se così si può chiamare, è quello di impiegare un diverso tipo di tappo per ciascuna tipologia di vino. Di per se potremmo dire che l’ormai tradizionale tappo di sughero è forse la scelta più azzeccata e utilizzata per molti vini. Ad esempio se la nostra produzione si basa su vini rossi da invecchiamento,un tappo monoblocco e di alta qualità è indispensabile. La sua lunghezza dovrà essere almeno di 45 millimetri.

I tappi di tipo sintetico, invece, si dimostrano essere una buona soluzione per i vini bianchi e per quei vini che si prevede di consumare in tempi brevi (qualche mese). In ogni caso, per i tappi, è bene ricordare che la lunghezza media non deve essere mai inferiore ai 4/5 cm.

Si sente anche parlare di tappi in vetro o bouchon. Il sistema utilizza due componenti: un anello in materiale plastico e un corpo in vetro. La parte plastica ha il compito di chiudere ermeticamente il vino e solitamente è un buon espediente per vini giovani e non di invecchiamento.

Un’ultima soluzione è data dai tappi in sughero agglomerati. Questi vengono in genere impiegati sia per i rossi di media maturazione che per alcuni bianchi, dato che hanno il vantaggio di essere decisamente economici. Ma come per ogni cosa, un costo più basso nasconde sempre qualche insidia. Infatti la loro qualità è decisamente inferiore rispetto al sughero monoblocco. Quindi fate attenzione!

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