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Peperoncino piccante: varietà e consigli per la coltivazione

Il peperoncino piccante è certamente uno degli alimenti che possono dare quel tocco in più a piatti e ricette di ogni tipo.

Di varie forme, colorazioni e gusti, il peperoncino viene spesso erroneamente pensato uguale in ognuna delle sue varianti, ma così non è. Ciascuna qualità ha una particolarità ben precisa e un nome differente.

Ma andiamo per gradi e diamo un po’ di storia a questo principe della cucina.

varietà peperoncini trapiantoMolti probabilmente non sanno che il peperoncino piccante era usato come alimento fin dal 5500 a.C. in Messico e nel Perù. In Europa, come la storia insegna, il peperoncino invece giunse molto più tardi grazie a Cristoforo Colombo, che lo importò dalle Americhe dopo il suo secondo viaggio nel 1493.

Andando poi più avanti nel tempo giungiamo al perché il frutto venne chiamato peperone. La causa pare sia riconducibile alla somiglianza nel gusto (sebbene non nell’aspetto), con il pepe, Piper in latino.

Ed ora veniamo all’esame più diretto della pianta.

Il peperoncino piccante, come del resto tutti gli altri peperoni, appartiene alla famiglia delle Solanacee. E probabilmente stupirà i più sapere che la famiglia dei peperoncini annovera qualcosa come 85 generi e oltre 2.000 specie. Quindi è facile capire che stare dietro a tutte le possibili modalità di coltivazione del peperoncino piccante non è certamente semplice. Ad ogni modo, quello che possiamo fare, è individuare le macroaree più diffuse del capsicum annuum, che ingloba tutti i peperoncini che conosciamo.

Infatti la varietà più diffusa in Italia è proprio quella del capsicum annuum; le altre si coltivano soprattutto in America Meridionale e in Messico. Ecco le varietà del capsicum annuum più diffuse: il capsicum abbreviatum (con frutti piccoli e conici che non superano i cinque centimetri), l’acuminatum (con bacche sottili a cono allungato leggermente ricurve), il fascicula-tum (con frutti diritti, sottili e forse fra i più piccanti), il cerasiferum (con frutti piccoli e rotondi come le ciliege dalle quali prendono il nome), il bicolor (con frutti bicolori, violetti e rossi molto piccoli) e il christmas candle (con frutti capaci di resiste fino alla metà di dicembre e anche oltre).

Ed ora una della domande più richieste: come varietà peperoncini coltivaresi misura la piccantezza di un peperoncino? Beh, cominciamo col dire che, in linea di massima, più i peperoncini sono piccoli e più sono piccanti. Tuttavia, se volete provare il grado di piccantezza (che si misura con il grado Scoville) vi basta spezzare circa a metà la bacca e morderne un pezzetto.

Passiamo ora ai consigli per la coltivazione. In generale tutti i peperoncini necessitano di un’elevata esposizione al sole, quindi è bene porre le piante in zone ben coperte dall’illuminazione solare. Di conseguenza i peperoncini si coltivano con estrema facilità sia negli orti e nei giardini come bordura, ma anche nei vasi per uso ornamentale e casalingo. Quindi il peperoncino può essere non solo un alimento ma anche un ornamento.

La coltivazione può avvenire senza alcun problema in ogni parte d’Italia e il periodo più idoneo per piantare il buon peperoncino risulta essere fra gennaio e marzo (al più aprile). Ovviamente la differenza la fa sia la specie che si vuole coltivare che la regione e quindi il clima. Ad esempio il capsicum annuum, che ha tempi di fruttificazione non molto lunghi, può essere piantato in primavera; mentre il capsicum chinense, avendo tempi di fruttificazione e maturazione più lunghi, è bene sia piantato in anticipo rispetto al primo.

peperonciniInfine un paio di consigli. Il seme del peperoncino può essere piantato in vasetti di terra poco umida e ricoperti in superficie da mezzo centimetro di torba. È poi fondamentale che il seme non sia piantato a più di un centimetro di distanza dalla superficie della terra.

E ricordate che se volete aumentare la riuscita del vostro peperoncino potete scegliere di porre i semi su carta assorbente umida. Ovviamente, in questo caso, dovrete ricordarvi poi di trasferire i semi nella terra appena vedete spuntare la radichetta.

Chiudiamo con il trapianto. Dato che la pianta del peperoncino soffre decisamente il freddo, il trucco per trapiantare le piantine è quello di attendere l’arrivo almeno dei primi caldi. Attenzione: questo non significa considerare le temperature diurne, bensì quelle notturne. Quando queste ultime non raggiungeranno valori minimi al di sotto dei 14/15°C, allora sarà il momento giusto per trapiantare.

3 Comments

  1. Grazie a te! Sono contento che l’articolo si è rivelato utile!

  2. Ciao, grazie molte dell’articolo, l’ho letto con attenzione e mi è piaciuto.

    1. Grazie Cloud. Continua a seguirci. Oggi è l’ultimo giorno anche per partecipare al nostro contest. Trovi il regolamento sempre sul nostro blog.

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