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Coltivazione della rosa: i consigli per una perfetta potatura

Le rose sono certamente fra i fiori più belli, seducenti e ricchi di poesia. Non per niente sono il simbolo dell’amore per eccellenza. Ovviamente, poi, a secondo del loro colore, le rose possono avere anche altri significati; ma le rose rosse sono certamente l’icona del sentimento d’amore. Qualsiasi innamorato che voglia far colpo sulla sua dolce metà, sarà sempre orientato a regalarle un gran bel mazzo di rose rosse… ovviamente in numero dispari, a meno che non si vada sulla dozzina e suoi multipli.

Dal punto di vista del giardinaggio, però, le rose necessitano di alcune cure ad hoc, dato che appartengono a quella famiglia di arbusti rustici e vigorosi, capaci di produrre fiori solo sui rami nuovi e prodotti durante la stessa stagione vegetativa in cui vediamo i fiori. Come è facile capire, quindi, riveste una particolare importanza il momento della potatura.

Ma qual è il momento migliore per potere le nostre rose?

A differenza di come pensano molte persone, secondo cui ogni momento è buono per dare una sforbiciata ad una pianta, anche ogni arbusto ha il suo momento ideale per la potatura. Per le rose il periodo giusto è la fine dell’inverno, così da agevolare lo sviluppo del maggior numero di rami nuovi e, di conseguenza, permettere alla pianta di generare quanti più fiori possibile.

Visto che l’inverno si sta protraendo, quest’anno il periodo giusto per eseguire la potatura delle rose è proprio questo: ovvero la fine di febbraio.

Bene, detto ciò passiamo a vedere il come potare.

La prima è una fase di ripulitura. In primis, infatti, dovremo osservare attentamente il nostro arbusto e verificare quali siano i rami più deboli o comunque più rovinati dall’inverno. Questi andranno rimossi senza remore. Insieme ad essi dovremo andare a rimuovere anche quei rami che provengono dalla parte di fusto inferiore all’innesto. Operando in tal modo, andremo ad evitare che lo sviluppo di alcuni rami portino fiori semplici o di scarso valore ornamentale.

Nella seconda fase andremo ad operare sui rami rimasti. Osserviamoli attentamente ed accorciamoli. Ovviamente anche per questo step è necessario tenere delle accortezze. Nell’accorciare i rami, dovremo cercare di mantenere solo 2 o 3 gemme per ogni ramo. Ma non è tutto. La potatura, dove possibile, si dovrà fare al di sopra di una gemma rivolta verso l’esterno dell’arbusto. Tenendo questa accortezza andremo a favorire lo sviluppo di un arbusto di rose a coppa, privo di ramificazioni intrecciate.

Diverso è il concetto se stiamo lavorando su una pianta di rose rampicanti. In questo caso manterremo ramificazioni più lunghe ed elimineremo tutti i rami deboli o rovinati, mantenendo per ogni ramo robusto 5-6 gemme sane e grosse. Per le rampicanti sarà fondamentale assicurare i rami ad un graticcio o ad un sostegno creato ad hoc, così da agevolarne uno sviluppo arcuato. È bene ricordare che, agendo in tal modo, la pianta produrrà nuovi rami laddove i rami stessi vanno ad arcuarsi.

Altro modus operandi hanno i rosai miniatura e tappezzanti. Questi arbusti andranno potati rimuovendo tutti i rami troppo deboli, compresi possibili resti di fioritura. Per essere precisi, successivamente i rami vanno accorciati di circa un terzo della loro lunghezza.

Infine ricordiamo che gli arbusti di rose possono potarsi anche in un momento successivo alla fioritura, ma solo rimuovendo quei rami che si sono allungati eccessivamente e i fiori eventualmente appassiti. Questo consentirà di ottenere, nell’arco di circa un mese, una pianta di rose che ricomincerà a fiorire.

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